Il Festival Internazionale di Musica Antica per rilanciare la cultura in Città

Il Festival Internazionale di Musica Antica per rilanciare la cultura in Città

Il manifesto del Festival

Il manifesto del Festival

È un’operazione culturale a tutto tondo, con tante forze in campo, come a Napoli non se ne vedevano da tempo. Inoltre, viene proposta in un tempo di crisi, quando la cultura nella vita di un territorio sembra diventare elemento marginale. Questo è “Soave sia il vento”, Festival Internazionale di Musica Antica, un percorso che “fotografa” Napoli negli itinerari musicali europei tra Sei e Settecento. L’iniziativa, che si articolerà in otto fine settimana dalla fine di novembre 2014 a metà febbraio 2015, è organizzata dalla Fondazione Pietà de’ Turchini di Napoli e finanziata dalla Regione Campania con fondi europei.

La presentazione alla stampa del Festival è apparsa agli intervenuti come una sorta di traguardo lontano finalmente raggiunto. Il progetto per il bando regionale fu, infatti, presentato nel 2011 e i quasi quattro anni trascorsi da allora sono stati impiegati, in buona parte, dalla Fondazione Pietà de’ Turchini a “combattere” con la burocrazia. Poi, alla conferenza stampa d’apertura, la ciliegina sulla torta: la Regione non ha inviato neppure uno dei suoi solerti funzionari. Per fortuna, nessuno tra i relatori ha voluto porre l’accento sulle mancanze istituzionali, che sono state liquidate con poche parole di rammarico. Tutto a conferma del fatto che chi vuole davvero costruire cultura trova nel pubblico più un ostacolo che non un aiuto.

Ma questa non è una novità. Lo è invece la struttura dell’intero Festival che, partendo dalla musica e dalla Città, ha coinvolto settori e arti diverse una grande sinergia che si ramifica sul territorio. Nel ricco programma di appuntamenti (che riportiamo di seguito) non solo musica, ma arte, architettura, teatro, cinema, letteratura e anche uno spazio dedicato ai bambini.

Un momento della conferenza stampa di presentazione

Un momento della conferenza stampa di presentazione

«“Antica” per la Pietà de’ Turchini è la passione per un repertorio “diverso” e ancora da scoprire e “nuova” in questa occasione la maniera di proporlo – conferma Federica Castaldo, direttrice del Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini. – Sfidare in un certo senso la condizione di “organizzazione colta e specialistica” è la nostra ambizione, rendendo “dinamico e vivo” il cartellone delle proposte musicali gettando ponti e provocando contaminazioni inedite con altri campi del sapere e del mondo culturale regionale. Gli appuntamenti musicali in prima esecuzione moderna e le nuove produzioni, sono il risultato di un’instancabile e mai interrotta ricerca musicologica che fa da sfondo alle attività della Fondazione, mentre le ospitalità di rilievo internazionale si alternano alla proposta di giovani interpreti di grande e promettente talento».

La Chiesa cinquecentesca di San Rocco a Chiaia

La Chiesa cinquecentesca di San Rocco a Chiaia

Anche i luoghi scelti per gli appuntamenti del Festival mostrano un’attenta ricerca per uscire dagli schemi classici e sperimentare strade nuove per proporre cultura a un pubblico più vasto possibile. La rassegna, infatti, metterà in rete alcuni siti di straordinaria bellezza presentando il calendario di appuntamenti in diversi spazi della città. Alla sede storica del Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini, la Chiesa seicentesca di Santa Caterina da Siena, si aggiunge il nuovo spazio della Chiesa di San Rocco a Chiaia, d’origini cinquecentesche, un antico piccolo scrigno del sacro nel cuore del salotto della città che, per l’occasione, riaprirà le porte completamente restaurato. Concerti ed eventi si terranno presso la prestigiosa sede museale di Banca Intesa – Gallerie d’Italia-Palazzo Zevallos Stigliano – il Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes, la Società Napoletana di Storia Patria al Maschio Angioino e anche a Ravello, presso lo straordinario Auditorium Oscar Niemeyer.

In queste sedi prestigiose, oltre trentacinque eventi, tra concerti, performance teatrali, giornate di studio internazionali e conferenze, proiezioni cinematografiche d’autore, incontri e conversazioni di letteratura, itinerari d’arte tematici, tutti uniti dall’unico obiettivo di promuovere la conoscenza della Musica Antica in uno con il territorio e alcuni dei suoi più suggestivi luoghi. La musica dei secoli XVII-XVIII che vide Napoli al centro degli itinerari artistici europei sarà, infatti, l’asse portante di una molteplicità di iniziative.

 Festival Internazionale di Musica Antica Soave sia il vento Napoli negli itinerari musicali europei tra Sei e Settecento 

PROGRAMMA COMPLETO

 

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