La creatività napoletana ha vinto anche a Sanremo
Napoli protagonista di Sanremo 2015. Anzi, nella 65esima edizione del Festival della canzone italiana da poco conclusasi, la creatività partenopea ha trionfato con il brano Grande amore. La canzone interpretata dai tre giovani componenti de Il Volo (Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble) che si è aggiudicata il gradino più alto del podio è stata infatti scritta a quattro mani da due napoletani: Ciro (in arte Tommy) Esposito e Francesco Boccia. Il primo, autore, produttore e musicista, già dal 1980 batterista, percussionista e corista della band partenopea Il Giardino dei Semplici. L’altro, cantante e autore, venuto alla ribalta con il brano Turu Turu presentato a Sanremo Giovani nel 2001 (si classificò terzo), cantato in coppia con Giada Caliendo. Una canzone, Grande amore, nata nel 2003 e dal percorso travagliato. Dopo alcune bocciature anche per problematiche di regolamento è riuscita a imporsi al grande pubblico vincendo Sanremo 2015, scalando le classifiche di vendita (già disco di platino) e mettendo a segno oltre 15milioni di visualizzazioni del video sul canale You Tube a circa un mese dal rilascio. Come ha raccontato in questa intervista a www.partenope.org Tommy Esposito, co-autore del brano.
Quando nasce Grande amore e in quale occasione?
Nel 2003. Lavoro da tanti anni con Francesco Boccia, un giorno mi fece sentire una prima stesura che si fermava prima del ritornello. Capii che mancava un’esplosione, ero nella mia Lancia K a Napoli e come per un altro brano mi venne l’ispirazione e aggiunsi la frase del ritornello “Dimmi che mai Che non mi lascerai mai…” Anche la musica è composta da entrambi, mentre l’arrangiamento per l’adattamento del pezzo al trio è di Celso Valli, maestro che ha modificato alcune parti del testo e ha arricchito il pezzo con dei suoi colori sonori, da grande pittore che è.
E come è arrivato a Il Volo?
Facemmo un nostro arrangiamento, ma ai tempi non riuscimmo a entrare a Sanremo. Il brano è rimasto nel cassetto, fino a quando nei mesi scorsi il nostro editore Pasquale Mammaro ci disse che doveva essere destinato agli Opera Pop per la sezione nuove proposte del Festival. Ma il gruppo formato dal tenore Enrico Giovagnoli e dalla soprano Francesca Carli fu scartato per limiti di età di lui (aveva già compiuto 37 anni e il regolamento della sezione giovani ne prevede massimo 36, ndr). Pensammo quindi di proporre Grande amore a qualcuno in gara nella sezione campioni. Michele Torpedine, manager del gruppo, inizialmente non fu d’accordo ma poi con l’arrangiamento di Valli il brano entrò nelle loro corde.
Che cosa è il grande amore celebrato nel brano?
Di amore si parla da sempre, quello nel testo non è un banale sentimento tra due persone, piuttosto una propensione aulica verso la musica, verso chi sta lassù in alto. Sicuramente quando Francesco iniziò a scriverla pensò alla sua ragazza, ma il testo ha un significato che propende verso un’accezione più alta del termine.
Che rapporto avete con i tre ragazzi?
Prima di Sanremo ci siamo conosciuti solo per telefono, anche al Teatro Ariston siamo riusciti a vederci di sfuggita, sempre tra un autografo e l’altro.
Farete altri progetti insieme?
Ci siamo abbracciati dopo la vittoria, troveremo sicuramente il tempo per vederci e per pensare a possibili nuovi progetti.
Che cosa avete provato dopo aver appreso il verdetto?
È stato un momento di gioia, ancor di più sapere che molte persone in città aspettavano la vittoria de Il Volo.
Come mai il brano è stato capito soltanto dopo dodici anni?
Francesco veniva dall’esperienza Turu Turu, un brano per ragazzi, forse all’epoca il testo era troppo impegnato. La conduzione di Carlo Conti ha rimesso al centro la bella musica italiana, anche perché, va ricordato, è il festival della canzone, non dell’artista. Noi italiani siamo esterofili da sempre, per una volta abbiamo rimesso l’accento sulle nostre creazioni. E magari riusciremo a farle trionfare oltre confine.
Parlando di estero, Il Volo, molto famoso fuori dall’Italia, porterà la canzone di Sanremo in rappresentanza tricolore all’Eurovision song contest che quest’anno si terrà a Vienna dal 19 maggio con finale il 23 maggio. Un pronostico?
Sono napoletano e per scaramanzia non voglio dire niente. Per me è una vittoria che Grande amore lo abbia avuto Il Volo. Potrebbe essere la volta buona visto che il trofeo manca in Italia dal 1990, anno in cui vinse Toto Cutugno.
Grande amore sarà in scaletta nei prossimi impegni de Il Giardino dei Semplici?
Quest’anno festeggeremo a Napoli i 40 anni di attività del gruppo, evento che sarà celebrato con l’uscita di un libro, probabilmente nei prossimi mesi. Non so ancora se la interpreteremo, magari potrebbe cantarla Francesco, visto che Grande amore era nata per lui.