“Un assaggio di Napoli” la città più bella

“Un assaggio di Napoli” la città più bella

La copertina

La copertina del libro di Di Mauro

Lo ha intitolato “Un assaggio di Napoli”, ma è molto di più. Con il suo ultimo libro, pubblicato da Graus editore, Aldo Di Mauro, compie un gesto d’amore per la Città. La sua, la nostra. Amata e solo apparentemente odiata. Sì, perché noi altri napoletani la malediciamo, la detestiamo, l’accusiamo, ma guai a sentirla maledire, detestare, accusare. Siamo fatti così. Ed ecco che il nostro autore, ci regala “un manuale di resistenza”, come scrive Pietro Gargano nella prefazione, racconta Partenope in maniera leggera, appena accennata, ma centrando i punti focali della sua millenaria e contraddittoria storia. Dunque, Aldo Di Mauro divide le 140 pagine illustrate da fotografie in bianco e nero, in tanti capitoli quante sono le arti di cui Napoli si può vantare. Ci sono la poesia, la musica, il teatro, la religione, la medicina, la cucina, i proverbi. I monumenti e i luoghi di cultura. Le eccellenze, il giornalismo, la scrittura. Insomma, un patrimonio ricchissimo e inestimabile fatto di credenze e verità, di leggende e storia, espressa dai maestri che l’hanno resa celebre. Unisce antichità e modernità, cercando di non fare torto a nessuno. Tanti i nomi citati, dagli antichi artisti, ai moderni rappresentanti di arti e mestieri. Da Di Giacomo a Totò e De Filippo; da Scarpetta e Taranto a Troisi e Rivieccio; da Murolo, Bovio, De Simone; da Caruso a Maglione e Masiello, ricordando le ultime leve che perpetuano, senza soluzione di continuità, creatività e genio. “Un libro da leggere d’un fiato solo – scrive ancora Gargano – e poi da riporre in un luogo comodo della casa, per riaprirlo e nutrire la propria speranza con qualche assaggio degli assaggi”. Aldo Di Mauro, autore anch’egli di arti varie (dalla poesia, al romanzo, al racconto, al saggio) scrive ancora una volta in modo semplice, accessibile a tutti, sintetico ma efficace per comunicare le proprie emozioni e stimolare la curiosità. Ci offre un assaggio che fa venir voglia di ordinare molte pietanze prelibate, perché sul vassoio c’è la più bella città del mondo, un’antica sirena, la melodia, il gusto, il sole, i colori. Folklore? Solo se si tratta di sottocultura. Ma qui, il livello è altro.

Share