Restauri live a San Domenico Maggiore

Restauri live a San Domenico Maggiore

Da martedì 12 a venerdì 15 maggio 2015 al Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore si terrà l’iniziativa RESTAURI  LIVE, quattro giorni di approfondimento in cui non solo gli addetti ai lavori e gli studenti, ma anche il pubblico di curiosi potrà avvicinarsi al mondo del “dietro le quinte” della scultura.

Restauro dello staff della dottoressa Giovanna Izzo

Restauro dello staff della dottoressa Giovanna Izzo

L’evento promosso da Databenc (Distretto ad Alta TecnologiA per i BENi Culturali) e dall’Università di Napoli Federico II in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e Giovanna Izzo Restauri sas di Massimiliano Sampaolesi & G., si aggiunge al calendario di iniziative organizzate nell’ambito della mostra Il Bello o il Vero per la riscoperta della scultura napoletana del secondo Ottocento e del primo Novecento.

Per l’occasione sarà allestito un laboratorio di restauro in uno degli spazi delle splendide sale del Complesso monumentale e, tutti i giorni (dalle ore 11:00 alle 17:30), sarà possibile osservare dal vivo i restauratori lavorare con cura al ripristino e risistemazione di opere realizzate tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 come Amelia di Federico Percopo, Testa di donna di Francesco Jerace  e una scultura di Saverio Gatto (Figura femminile).

La Giovanna Izzo Restauri sas di Massimiliano Sampaolesi & G. nel corso della sua attività che va avanti, ormai da generazioni, ha curato importanti lavori di restauro su tutto il territorio nazionale, tra cui il Restauro Conservativo ed estetico della sagrestia del Duomo di Siena, il restauro di superfici decorate presso il Teatro Sociale di Bergamo (Lavoro vincitore del premio internazionale DOMUS “Europa Nostra” come miglior restauro dell’anno 2014), il restauro degli affreschi della sala del Collegio dei Giudici al Palazzo della Loggia di Brescia e a Napoli, tra gli altri, il restauro della Guglia di San Domenico Maggiore e la Guglia di San Gennaro.

 

Le opere che saranno restaurate

 

Amelia – Busto di donna di Federico Percopo

Federico Percopo, Busto di donna (Amelia), 1887, marmo

Federico Percopo, Busto di donna (Amelia), 1887, marmo

L’opera fu esposta, fuori catalogo, alla mostra della Società Promotrice di Napoli del 1887, con il titolo di Amelia, al costo di 600 lire. A chiusura dell’esposizione, l’opera è aggiudicata tramite sorteggio al Banco di Napoli, che era socio della Promotrice, nelle cui raccolte, oggi confluite nella Collezione Intesa Sanpaolo, è ancora conservata. Nella breve cronaca della scultura presente all’esposizione, pubblicata su «Il Pungolo» (24-25 maggio 1887), si legge: «Il Percopo ha messo in mostra un marmo, Amelia. Ha vinto molte difficoltà che dipendono appunto dalla composizione del materiale trattato, che presenta intoppo non lieve alla plastica. Ma, infine, con volontà e lavoro è riuscito. E l’opera è ammirevole». Questa riflessione sull’impedimento che un materiale duro come il marmo poneva alla modellazione conferma quanto espresso dalla critica italiana nei confronti degli scultori partenopei, quando notava che essi – in quanto scultori realisti – preferivano al marmo, più affine alle levigatezze degli esiti classici, materiali più facilmente modellabili con le mani, più morbidi al tatto, come la terracotta, che meglio si piegava alla resa realistica delle forme e delle espressioni. Percopo, la cui opera s’inscrive nel solco profondo del realismo napoletano degli anni Ottanta, preferì, invece, sperimentare con il busto di Amelia, la resa veristica del soggetto nel marmo, in linea con una delle scelte condotte da Raffaele Belliazzi.

Testa di donna di Francesco Jerace

Francesco Jerace, Testa di donna, gesso

Francesco Jerace, Testa di donna, gesso

Jerace plasmò le sue opere con sentimento e sguardo rivolto ai riferimenti classici. La modellatura morbidissima combina i passaggi dei volumi facendo emergere i chiaroscuri. Il volto che sarà ricostruito che raffigura un volto di donna è inscrivibile nel genere del ritratto ed è lavorato con semplicità e naturalezza, risultando particolarmente vivo e delicato.

Figura femminile di Saverio Gatto

Si tratta di una scultura che rappresenta la ricerca di Saverio Gatto, artista calabrese, napoletano di adozione, tra valori di armonia classica e volontà di resa espressionistica divisa fra aspirazioni monumentali e sapore popolaresco.


Ingresso unico alle mostre e all’evento Restauri Live: € 5,00.

Convenzione speciale: presso la biglietteria del Museo Cappella Sansevero (Via Francesco De Sanctis, 19/21) acquistando un biglietto d’ingresso per il Museo i visitatori potranno pagare solo € 3,00 per visitare la mostra “Il bello o il vero” in corso al Complesso Monumentale San Domenico Maggiore.

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