MakeAnObject di Maurizio Casirati
Si inaugurerà mercoledì 25 maggio 2016, alle ore 17.30, negli spazi del PAN | Palazzo delle Arti Napoli, MakeAnObject, la prima grande mostra antologica di Maurizio Casirati, che rimarrà aperta sino al 2 giugno 2016. Si tratta di una selezione di opere in grado di raccontare quasi venti anni di pittura, scultura, design e ricerca dell’artista lombardo.
Il percorso artistico di Maurizio Casirati, in arte ‘MakeAnObject’, comincia, infatti, 20 anni fa quando, trasferitosi a Napoli dalla provincia di Milano, inizia a cambiare volto a materiali di recupero, come legni spiaggiati, vecchi mobili, pietre e marmi di risulta, che nelle sue mani acquistano nuova vita.
Ventisei opere [15 sculture, 7 dipinti, 4 lampade] e un polittico di nove elementi [acrilici su tela] dedicato al grande regista svedese Ingmar Bergman, presentato in anteprima assoluta in occasione dell’antologica MakeAnObject: questo il corpus della mostra di Casirati, le cui opere sono state selezionate nel rispetto del percorso artistico condotto sinora dall’artista. Al PAN verrà, inoltre, presentata in anteprima un’altra opera legata al mondo del cinema: si intitola “P.S. Hoffman” ed è un ritratto [acrilico su legno] dell’attore Philip Seymour Hoffmann, recentemente scomparso.
Un altro acrilico su legno, sempre del 2016, completa il percorso-anteprima della mostra di Casirati: è “Exploitation” ed è in formato 100x140cm.
L’ispirazione deriva dal materiale, che avendo, in una vita precedente, avuto una funzione spesso completamente diversa da quella in cui viene trasformato, regala a ‘Mao’ l’opportunità di creare oggetti che, a suo modo di vedere, acquistano più carattere e personalità, come del resto accade anche alle persone che, quanto più ricche di esperienze sono, tanto più enigmatiche e affascinanti appaiono.
Solo nell’ultimo periodo, per sperimentare nuove forme visive e utilizzando come base sempre supporti derivati da oggetti con un vissuto alle spalle, l’artista ha provato a sperimentare la pittura, un terreno ancora poco esplorato, ma che ha aperto nuove prospettive alla sua ricerca espressiva.
Negli anni, Casirati ha maturato la consapevolezza che, in un mondo in cui la progressiva perdita d’empatia ha reso il messaggio veicolato dall’arte elitario e cerebrale e dove con un ‘sms’, un ‘tweet’, un ‘post’ [e via dicendo…] si riescono ad esprimere, seppur assai di rado, alti concetti in modo più rapido e sicuramente meno pretenzioso, l’opera d’arte, che in passato aveva lo scopo di elevare animi e menti, ora disorienta e porta le persone ad approcciarla con diffidenza, come se fosse l’arte a dover giudicare l’adeguatezza dell’osservatore, dimenticando completamente che l’arte è emozione che diventa significato e non il contrario.