Napoli mille culture, un secolo di canzoni da Salvatore di Giacomo a…
Stasera, alle ore 20,30, nello splendido cortile del Castel Nuovo, tra i luoghi più rappresentativi di Napoli, andrà in scena lo spettacolo “Napoli mille culture, un secolo di canzoni da Salvatore di Giacomo a…”. Un appuntamento da non perdere, con musica dal vivo, cabaret, danza, narrazione, poesia e con una sorpresa: ad aprire lo spettacolo, con un ricordo a Pino Daniele, un quartetto d’archi due violini, Irene Vanacore e Fabio Cangero, una viola, Roberto Bianco, e un violoncello, Andrea D’angelo. Quattro giovanissimi diplomati al conservatorio di San Pietro a Maiella e già avviati verso una brillante carriera, che si esibiranno in una particolare e suggestiva esecuzione di Napule è .
La kermesse è inserita nel cartellone degli eventi estivi del Comune di Napoli, ed è organizzata dall’associazione onlus Afepat. La compagnia Gli Artisti innamorati porterà in scena un lavoro volto, sul piano artistico, allo studio della cultura napoletana attraverso le canzoni.
Nello spettacolo, infatti, si racconta di Napoli delle sue canzoni e delle sue tradizioni. Lo si fa con aneddoti, cantanti, ballerini, filmati e musica dal vivo. Un viaggio nel quale si è accompagnati da due voci narranti, una maschile e una femminile che vestono, per l’occasione, i panni dei protagonisti. Diventano, quindi, Raffaele Viviani quando raccontano di Giulina e di Prezettella, e cantano Bambenella e coppe e quartiere. Sono Don Salvatore di Giacomo ed Elisa Avigliano quando leggono le loro infuocate lettere d’amore e quando si parla di Eduardo, la luce si accende sui monologhi di Filumena Marturano, mentre a scatenare l’ilarità del pubblico sono i temi familiari di “ Pericolosamente “. Non mancano le storie dei guappi, le macchiette di Pisano e Cioffi, i successi di Carosone il ricordo di Totò e di Nino Taranto. Un tourbillon di pezzi recitati, canzoni, scenette con un corpo di ballo che si scatena al ritmo della tammuriate e delle tarantelle.
L’impegno civile contro la droga viene rappresentato attraverso la canzone Nu penziero di Rino Giglio musicata da Peppe Vessicchio, con una particolare scenografia.
All’interno della compagnia brillano i giovani reduci da the voice, delle straordinarie voci narranti, un corpo di ballo costituito da un maestro e da cinque elementi. A guidare il tutto la musica dal vivo, con caratteristi di tutto rispetto per le canzoni a dispetto. Completa il tutto La compagnia delle voci particolari, perfette per la canzone napoletana classica. Gli arrangiamenti sono del maestro Stefano Busiello e degli Aristomusici.
I cenni storici sulla location, a cura dell’architetto Massimo Rippa, renderanno ancora più suggestiva la serata. Pino Letizia al disegno delle luci, Fabio Grieco all’ingegneria dei suoni , Enzo di Falco alle riprese e alla regia video coadiuvato da Enrico Vesce, al giovanissimo Mario Arpia il compito di gestire un dietro di quinte affollato e variegato, lo staff tecnico.
Sullo spettacolo Leggi anche l’intervista a Giuseppe Riccio
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Mercoledi’ 11 luglio ore 20.30 al Maschio Angioino
Ingresso: € 5,00 da devolvere in beneficenza al “Binario della solidarietà”, opera segno della Caritas di Napoli