La Funicolare diede lustro alla Città

La Funicolare diede lustro alla Città

La utilizziamo ogni giorno eppure in molti non ne conosciamo la storia. La Funicolare Centrale è entrata a far parte della vita dei napoletani tanto che non notiamo più la bellezza e le innovazioni di un progetto che, tra poco più di un decennio, compirà cento anni. Eccone una breve storia.

Viaggio inaugurale della Funicolare Centrale di Napoli nel 1928

Viaggio inaugurale della Funicolare Centrale di Napoli nel 1928

Nel primo decennale della marcia su Roma, il 28 ottobre 1928, si inaugura la terza funicolare di Napoli, la Centrale. In quello stesso giorno in città si registra un fuoco d’artificio di nuove opere: il cavo telefonico con Roma, le case popolari a Fuorigrotta e al Rione Luzzatti, la posta pneumatica alla Villa comunale e la Napoli-Pompei. L’attenzione è però è rivolta tutta alla funicolare, realizzata in appena tre anni di lavori tra piazzetta Augusteo e via Cimarosa. Una distanza di 1.290 metri con 170 metri di dislivello superati in appena dieci minuti. Solo l’impianto di Montjuich a Barcellona risultava più veloce. Un’opera che dava lustro all’ingegneria italiana, perché italiani erano i tecnici  e le imprese impegnate nel lavoro, come lo erano Nicola Daspuro e Giovanbattista Comencini, i progettisti. Un’opera che spianò la strada ad un ingegnere che più tardi diventerà famoso come ideatore del ferro-cemento e una delle figure più rappresentative dell’architettura contemporanea: Pierluigi Nervi. L’ingegnere aveva progettato, in collaborazione con Arnaldo Foschini, la stazione inferiore e il teatro Augusteo nell’omonima piazzetta creata qualche anno prima per dare uno sbocco al traffico alla neonata funicolare.
Le difficoltà e le controversie da superare non furono poche. La funicolare di doveva inerpicarsi da via Toledo fin sul Vomero attraversando piazza Concordia e il corso Vittorio Emanuele, prima di fermarsi in via Cimarosa. Bisognerà attendere un paio di anni perché il progetto parta. Quando cioè i concessionari dell’opera, Nicola Daspuro e Luigi De Concilis, costituirono la società la Società Azionaria Funicolare Centrale ed approntarono il progetto definitivo. Contagiati da così insolita celerità anche gli amministratori comunali non furono da meno nel concedere il nulla osta. I lavori  presero il via nell’agosto del 1925, ma ci si rese subito conto delle difficoltà. Sia per la presenza delle numerose e profonde caverne e cisterne nel sottosuolo sotto il palazzo Cariati e tra il Corso e il Petraio, sia per le malferme condizioni statiche dei fabbricati lungo via Conte di Mola.

I potenti motori della Funicolare Centrale di Napoli nel giorno dell'inaugurazione

I potenti motori della Funicolare Centrale di Napoli nel giorno dell’inaugurazione

Bisognava tuttavia fare presto per rispettare i tempi di consegna. Che furono rispettati. Le cronache dell’epoca riportano che la duchessa Elena d’Aosta tagliò il nastro, accompagnata dal cardinale Ascalesi, il duca Giovanni Niutta, presidente della Commissione straordinaria per la Provincia, l’Alto commissario del comune di Napoli, Michele Castelli e numerosi altri. Alle ore 10.15, guidati dal principe Pietro Lanza di Scalea, le autorità visitarono i locali della stazione e dei macchinari. Quindici minuti dopo la carrozza costruita dalle Officine Ferroviarie Meridionali partì. Il percorso fu effettuato in nove minuti, mentre una gran folla si accalcava da piazza Vanvitelli fino a Cimarosa. Così come accadeva nella parte bassa, in via Toledo. La cerimonia non durò a lungo. Dopo il sontuoso buffet, allestito e servito da par suo da Caflish, il corteo si trasferì per gli altri cinque importanti appuntamenti della giornata. Quel 28 ottobre fu un gran bel giorno per la città.

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