La Settimana del Pianeta Terra
“Dagli anni ’70 ad oggi, in Italia, è stata coperta da cemento una superficie equivalente a Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna messe insieme. Nel nostro Paese è a rischio sismico potenzialmente elevato il 44 per cento della superficie nazionale, con il 36 per cento dei comuni, 21,8 milioni di persone, 5,5 milioni di edifici. Ci sono dati anche per frane ed alluvioni con a rischio idrogeologico 29.500 kmq di territorio, il 10 per cento della superficie, l’89 per cento del comuni e 5,8 milioni di persone”. Tutti dati snocciolati da Silvio Seno, ordinario di Geologia presso l’Università di Pavia e Responsabile della Settimana del Pianeta Terra per la Federazione Italiana Scienze della Terra, all’inizio della conferenza stampa di presentazione della Settimana del Pianeta Terra, svoltasi ieri a Roma.
“Il conto complessivo dei danni provocati in Italia da terremoti – ha proseguito Seno – frane e alluvioni, dal 1944 al 2011 è pari a 242, 5 miliardi di euro, circa 3,5 miliardi all’anno di cui il 73 per cento riguarda i terremoti, il 25 per cento il dissesto idrogeologico. Dal 2010 ad oggi si stimano costi per 20,5 miliardi di euro di cui 13,3 per solo terremoto in Emilia Romagna”. Alla conferenza stampa ha preso parte il vice presidente della Camera dei deputati, Luigi Di Maio. Alla stampa estera ed italiana, Seno ha sottolineato le grandi ricchezze dell’Italia, un vero museo naturale di straordinaria bellezza e ricchezza geologica. C’è l’allarme lanciato con forza: “ Tutti i settori di ricerca sono penalizzati, ma le scienze della Terra sono in una situazione di sofferenza particolare – ha proseguito Seno- nonostante il fatto che l’Italia ottenga la migliore performance nella valutazione della produzione scientifica proprio nell’area Earth and Planetary Science. Solo il 3 per cento dell’investimento globale nella ricerca va alle geoscienze, negli USA il 15 per cento”.
La Federazione Italiana Scienze della Terra, lancia un’operazione senza precedenti, con 152 eventi in tutta Italia ed in contemporanea dal 12 al 19 Ottobre. “Ben 80 partner, Enti di ricerca, Università, musei, associazioni scientifiche, parchi naturali, privati, 113 città protagoniste. Sulle Alpi vedremo un anfiteatro di 500 Kmq costruito non dall’uomo ma dalla natura. Entreremo nelle miniere del Sulcis – ha dichiarato Rodolfo Coccioni, Ordinario di Paleontologia presso l’Università di Urbino e Responsabile della Settimana del Pianeta Terra per la Federazione Italiana Scienze della Terra – dove rivivremo l’atmosfera e la vita che facevano i minatori, le loro famiglie, bambini ed adulti. Visiteremo i villaggi che furono costruiti per ospitarli e vedremo anche una mostra dedicata al mondo delle miniere. In Calabria scenderemo nella Grotta della Lamia, un vero museo naturale. Nelle pareti sono ben incastrati e visibili fossili e conchiglie risalenti a milioni di anni fa. In Campania scenderemo nel sottosuolo di Napoli, dove terremo la conferenza stampa, ma visiteremo i Campi Flegrei con i vulcanologi conoscendone tradizioni e costumi attraverso rappresentazioni teatrali messe in scena dalle scuole.
Saremo sul Vesuvio seguendo le orme di Giuseppe Mercalli in occasione del centenario della sua morte, ma andremo sullo Stromboli per vedere da vicino un villaggio preistorico, ci immergeremo nel Geoparco delle Madonie, ai piedi dell’Etna vedremo dei vulcani di fango ed ancora in Sicilia attraverseremo 7 villaggi in 7 giorni. Gireremo il Salento in bici andando su una barriera corallina di milioni di anni fa. In Piemonte scenderemo nel sottosuolo per visitare una stazione scientifica costruita dagli scienziati per lo studio sul carsismo mentre si potrà essere geologi per un giorno a Bergamo, paleontologi a Milano, a Capri o ancora effettueremo passeggiate geologiche a Genova, Siena, Pisa, Firenze, Napoli ed in particolare a Roma, dove andremo alla riscoperta delle testimonianze lasciateci dalle storiche alluvioni. Visiteremo i musei di Antropologia, Mineralogia, di Scienze della Terra e lo faremo in tutta Italia. A Roma si svolgerà il Sabato dei Musei di Scienze della Terra, l’ING aprirà la sua sede a famiglie e cittadini di qualsiasi età e sempre a Roma tutti i popoli colpiti dai terremoti saranno insieme in un unico evento musicale. In tutta Italia geologi, vulcanologi, sismologi, ricercatori terranno conferenze pubbliche o incontri nelle scuole per dire che cosa sono le geoscienze, quale il loro ruolo nella la società ed il contributo per la crescita economica e sociale, ma presenteranno importanti ricerche e diranno come comportarsi in occasione di un terremoto, di un alluvione e allo stesso tempo racconteranno la ricchezza geologica dell’Italia”. Ed ancora eventi: “In Emilia Romagna, nelle Marche, in Toscana vedremo dal vivo i paesaggi della Gioconda e di Piero della Francesca. A Como conosceremo la vera storia del Lago, a Pavia passeggeremo in bici lungo il fiume”.
E poi tanti, tantissimi eventi per i bambini che si riapproprieranno delle piazze o potranno entrare nei laboratori, nei centri di ricerca, per ammirare le geoscienze o partecipare dal vivo ad attività laboratoriali. Ed ecco che a Velletri si terrà la Piazza dei Bambini. A Firenze vedremo, ammireremo, accompagnati dai geologi i materiali utilizzati nell’architettura fiorentina, il marmo, la Pietra Serena Pietraforte, i Calcari Rossi, nel cuore del centro storico della città di Dante. L’Italia come mai vista e conosciuta. Grotte, sottosuolo, boschi, montagne, sentieri, ma anche musei, centri di ricerca, conferenze, Università,eventi conviviali, teatrali e musicali, tutti nella Settimana del Pianeta Terra.
“Sarà possibile immergersi nei paesaggi geologici del passato incrociando grotte – ha concluso Coccioni – in una successione completa e continua di rocce e sedimenti ma addirittura incrociando nelle Marche la strada Francescana lungo il cammino di San Francesco. Entreremo nella Grotta dell’Elce dove sarà possibile assaggiare i vini marchigiani ed adulti e bambini si divertiranno con eccezionali strumenti di educazione naturalistica. Andremo a Catania per una straordinaria mostra sugli invertebrati marini e fossili unica nel suo genere. In Friuli Venezia Giulia sarà possibile vedere gli strumenti usati per monitorare, studiare, capire i terremoti. Un vero viaggio per conoscere il Pianeta ammirando nel contempo anche l’Italia”.