Forse il sole torna a splendere
Costruire il domani con la mente aperta, ragionando fuori dagli schemi. Osare e non limitarsi a copiare ciò che già è stato fatto. È l’approccio classico di chi fa ricerca o dei ragazzi, chiusi in un garage, come fecero Steve Jobs, Bill Gates o Mark Zuckerberg e tanti altri che, grazie a una semplice idea, hanno cambiato il nostro modo di vivere, mettondo su multinazionali da paura. Ebbene è questo lo spirito che si è vissuto alla presentazione del Progetto TechHub . Al tavolo dei relatori i promotori dell’iniziativa: tre ragazzi non più tanto ragazzi, ma rappresentanti di paludate istituzioni partenopee: il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Maurizio Maddaloni, il rettore dell’Università “Federico II”, Massimo Marrelli, il presidente del Banco di Napoli, Maurizio Barracco. Le tre M (Maurizio, Massimo e Maurizio) come qualcuno li ha scherzosamente definiti, hanno portato con la loro idea un elemento vero di novità affinché la Città possa uscire dalle secche di una crisi che sta distruggendo aziende, famiglie e persone. Hanno fatto un salto in avanti coraggioso, proponendo un modo nuovo di operare per creare imprese e sviluppo: unire le conoscenze scientifiche e tecnologiche d’avanguardia, nate all’interno dell’Università, alle capacità operative sui mercati del Banco di Napoli e della Camera di Commercio, creando un mix che dia spazio a nuove tecnologie e all’innovazione. Il tutto senza limiti all’iniziativa e all’ingegno che, tra le mura di Napoli, sono merci a buon mercato.
Funzionerà o meno il Progetto TechHub è poco importante, perché l’innovazione vera c’è già stata nel partorire un’idea che esce fuori dagli schemi classici, ripetitivi e poco produttivi proposti solitamente dalle istituzioni politiche ed economiche. Una nuova strada aperta che potrà essere il motore per altre iniziative di innovazione del pensiero e dell’azione di chi governa. È una strada che nasce dalla fantasia partenopea, che non ha nulla a che vedere con l’arte d’arrangiarsi, ma che punta sull’eccellenza e soprattutto sulla genialità che questa città ha sempre mostrato nei secoli. Per dirlo con parole ancora più semplici, è una speranza per il futuro. Speranza che in questi tempi bui era scomparsa per lasciare il posto alla rassegnazione. Il sole, forse, può tornare a splendere.